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sabato 7 febbraio 2009

IL PREMIER SU ELUANA ENGLARO

(ANSA)- CAGLIARI, 7 FEB -'Pensavo si potesse superare da parte del Colle una posizione legata a fatti giuridici, anche non condivisibili'.Cosi' Berlusconi su Eluana. 'E cio' anche in considerazione del fatto -prosegue il premier- che il decreto del governo e' stato fatto per salvare una vita'.La lettera del Quirinale in Cdm 'era piena di contenuti con riferimenti a tratti e leggi,trascurava la verita' su questo caso che e' quella di una vita umana a rischio e conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia'.

Direi un bell' esempio del rispetto che si dovrebbe al Capo dello Stato...
Questo vuole fare quello che gli pare, non ha rispetto per niente e per nessuno.
Basti pensare a quello che ha detto nel suo discorsetto di ieri: Eluana potrebbe avere figli..
Di fronte a questa vergognosa affermazione, mi sento di invitare il nostro presidente a farsi avanti, visto che sicuramente una donna che giace in un letto da 16 anni in stato vegetativo, comunque respira...e si sa che per uno come lui...basta e avanza!!
Meditiamo e discutiamo.

2 commenti:

  1. Quando Stato, Chiesa e media tutti si buttano a corpo morto a "difendere la vita", c'è puzza di fregatura, come minimo un'azione di "distrazione di massa".

    Lo Stato ammazza, di botte e senza processo, in strada o in carcere, vuoi perché ti becca "ubriaco", o perché avevi delle piante di maria in giardino, o perché stavi in piazza Alimonda a manifestare. Ammazza negando le scorte agli antimafiosi, negando le manutenzioni nelle scuole, spedendo militari in mezzo mondo, eccetera.

    Il Papa frequenta personaggi come Kissinger e Bush, certo grandissimi statisti, ma non esattamente paladini della vita, come liberamente consultabile dal loro ottimo curriculum di devastazioni militari.

    E i media? Senza alcun giudizio morale, parlando solo di proporzioni, se i media dovessero dedicare a ciascuno dei morti davvero - ad esempio a Gaza - lo spazio e le risorse dedicate alla sola malata terminale che stanno ossessivamente perseguitando in Italia, non basterebbe la produzione cartiera nazionale, né l'occupazione totale ad oltranza delle radiofrequenze.

    Ciò che questi "paladini della vita" stanno ipocritamente difendendo non è il diritto alla vita, ma il loro arrogatosi diritto a decidere della vita.
    Decidere (e convincerci che sia giusto) chi deve vivere, e chi deve morire.

    Ai cittadini (sovrani, in teoria, come da Costituzione) non resta che una mezza patria potestà, sempre che uniformino il loro pensiero a quello dei Sacconi, Gasparri e Benedetti di turno.

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  2. sulla TV: l'unica cosa sensata da fare è imbelinarla nella rumenta

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